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Open badges e AI

Nella seconda parte dell’intervista che trovate in calce a questo post, si cita l’integrazione tra la piattaforma Twin Creator e l’ecosistema Open Badges realizzata da Ex Machina Italia e Memori.ai.

Vi spieghiamo brevemente come è stata realizzata l’integrazione e qual é il suo valore aggiunto.

Per poter utilizzare in modo efficiente una qualsiasi piattaforma digitale, soprattutto se questa si basa sulla AI,  occorre acquisire un complesso insieme di competenze operative e di dominio (ovvero relative ai contenuti gestiti dalla piattaforma).

Tali competenze si possono acquisire attraverso una formazione preliminare all’uso della piattaforma stessa e anche attraverso l’uso continuo e quotidiano che consente agli utenti di raffinare le proprie abilità e renderle sempre più precise ed efficaci.

La piattaforma digitale, quindi, oltre ad essere un mero strumento operativo, svolge anche il ruolo di ambiente di apprendimento e favorisce l’acquisizione e il perfezionamento delle competenze sopra citate con un approccio “learning by doing”.

Perché allora non certificare ed esporre queste competenze tramite lo standard Open Badges in modo da rendere espliciti e visibili i risultati di questo apprendimento ?

E’ esattamente quello che abbiamo fatto a partire dalla piattaforma digitale Twin Creator. Da qualche tempo chi usa questa applicazione on line, nel creare degli agenti conversazionali evoluti, acquisisce man mano competenze per esempio su come scrivere i prompt (prompt engineering), su come gestire i contenuti, come diffondere l’AI negli opportuni canali (dal web fino al metaverso). Attraverso l’interazione con le funzioni della applicazione possono acquisire diversi open badge che attestano diversi livelli di competenze sull’uso della piattaforma, e indirettamente anche sulla conoscenza di come creare/gestire una AI.

Ma ancora di più: anche ai destinatari di questi chatbot, quindi ai “clienti” o agli “utenti finali” degli “autori” di questi agenti, possono essere inviati dei “reward” digitali. Per esempio, mettiamo che un’azienda voglia creare i propri chatbot come semplici “assistenti on line” dei propri servizi, oppure agenti anche più sofisticati, ebbene dall’interazione con essi è possibile che gli utenti finali ricevano degli open badge. L’assunto è che si possano riconoscere competenze o microcompetenze dall’interazione stessa con il chatbot. Ricordiamo infatti che l’interazione realizzabile è complessa, il chatbot non deve essere più visto come un mero “repository di risposte” più o meno prefabbricate, ma è in grado anche di interagire.Per esempio, di fare in certi momenti anche delle domande all’utente, di valutare le risposte. E’ su questo scenario d’uso che diventa interessante poter riconoscere, a chi trascorre del tempo con un agente virtuale, di avere appreso o per lo meno toccato determinati argomenti, qualificando in qualche modo l’interazione stessa quando diventa significativa.

Come può avvenire questo?

Sulla piattaforma Twin Creator, l’autore del chatbot può inserire dei tag a determinati contenuti che verranno quindi marcati come “outcomes”, cioè come “conseguimenti” (achivements) che il sistema traccerà. L’applicazione middleware DCM (Digital Credential Manager) di Exmitalia riceve gli outcomes generati sul singolo utente, e in base a delle regole (configurabili) decide quando è possibile assegnare uno o più riconoscimenti (open badge). Gli open badge devono ovviamente essere definiti, con tutti i “crismi” che lo standard prevede, in una piattaforma per il rilascio di digital credentials.

Proprio con questa integrazione portiamo avanti i casi d’uso descritti nell’articolo pubblicato, di cui vi invitiamo  – se non ‘avete già fatto  – a leggere il contenuto. Queste alcune delle testate che, a partire dalla notizia dell’Agenzia DIRE, hanno ripreso l’intervista:

Agenzia di stampa DIRE

Ia, a Bologna prende forma il ‘virtual coach’ che aiuta a studiare

24News.it

Bologna. IA: prende forma il Virtual Coach che aiuta a studiare

ADRAIECO

IA, a Bologna prende forma il Virtual Coach che aiuta a studiare

Corriere nazionale.net

Ia, a Bologna prende forma il ‘virtual coach’ che aiuta a studiare

CartabiancaNews

IA, a Bologna prende forma il Virtual Coach che aiuta a studiare

 

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